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PODCASTMANIA

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Attraverso lo Stardust si racconta la città in un momento preciso. Il grande Giubileo del 2000, i locali pieni di fumo che chiudono alle 4, gli stornelli di Trastevere, parentesi incantata prima dei sussulti post 11 settembre.

STARDUST

LA ROMA DEL 2000

I 10 migliori Podcast italiani

da ascoltare per il 2020

Sei alla presenza di un racconto personale sulla memoria di un luogo.

Il punto di vista dell’autrice è intimo, ma allo stesso tempo permette all’ascoltatore un tuffo nel micro mondo della capitale nottambula, tutto documentato dalle riprese video effettuate da Chloé all’epoca.

Chloé Barreau rievoca la socialità diversa di una generazione di ventenni oggi quarantenni, a cavallo fra un secolo e l’altro:uno stare insieme più affiatato, spontaneo e informale, non ancora filtrato da smartphone

e social network,  nel quale il locale del cuore è un punto fisso, a qualsiasi ora del giorno o della notte.

Qualità tecnica ottima, non per niente siamo sulla Rai e come scritto sopra, Chloé ha tutti i titoli per fare bene.

Ho ascoltato e riascoltato il primo episodio più volte e mi è piaciuto molto, notevole l’ambientazione e le scelte musicali.

 

La narrazione mi aveva già intrigato dal primo momento e confermo la mia prima impressione.

La voce è ben modulata e con un retrogusto transalpino al punto giusto: fa venire voglia di ascoltare subito la puntata successiva.

 

Come mi ha detto la stessa autrice: questo accento francese sembra piacere assai, colpa dell’immaginario

e delle sigarette?  Comunque sia, il mio ascolto delle puntate è stato molto piacevole.

Subito la mia mente è planata a volo d’uccello nei vicoli di Trastevere, per poi incunearsi nel sottosuolo dello Stardust.

Inconsciamente ho comparato la mia visione agli anni ’70, immaginando un luogo a colori pastello leggermente sfuocati (ti ricordi le foto di quegli anni?), ragazzi capelloni, rapporti personali intensi ma anche di breve scadenza, non filtrati da tecnologia.

 

Amo particolarmente quando un racconto, una storia come questa, mi fa apparire le immagini dall’ascolto delle parole: un percorso sonoro che si trasforma in un documentario mentale dentro di me.

Che altro dire se non la raccomandazione di ascoltare tutte le quattro puntate della mini serie Stardust.

Buon ascolto.

Fabio Crestale 31.01.2020

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